Dott.ssa Alessia Mincinesi

Disegno inverso, una pratica meditativa ?

2025-05-09 12:00

Dott.ssa Alessia Mincinesi

Mindfullness,

Disegno inverso, una pratica meditativa ?

Lo scribbling e il disegno inverso sono pratiche creative spesso associate all’infanzia o all’arte spontanea, ma evidenze emergenti suggeriscono il lo

Lo scribbling e il disegno inverso sono pratiche creative spesso associate all’infanzia o all’arte spontanea, ma evidenze emergenti suggeriscono il loro potenziale terapeutico nella gestione dello stress, nel miglioramento della funzione cognitiva e nel favorire il rilassamento. Questo articolo esamina gli effetti di queste attività a partire da una prospettiva neuroscientifica, psicologica e somatica, mettendo in luce i meccanismi sottostanti e le implicazioni cliniche e quotidiane.


 


 


 


 

1. 

Introduzione


 


 

Le pratiche artistiche non strutturate, come lo scribbling (scarabocchio libero) e il disegno inverso (partire da uno sfondo pieno e “tirare fuori” la forma cancellando o disegnando con luce), stanno attirando l’interesse di ricercatori e terapeuti. In contrasto con l’arte finalizzata al risultato, queste tecniche si concentrano sul processo, offrendo una via di espressione libera e non giudicante.


 


 


 

2. 

Scribbling: oltre lo scarabocchio infantile


 


 

Lo scribbling attiva una modalità definita sensorimotor play (gioco sensomotorio), che coinvolge il sistema nervoso parasimpatico. Studi di neuroimaging (Kowalewski et al., 2018) hanno dimostrato che il disegno ripetitivo a mano può ridurre l’attività dell’amigdala, centro della risposta allo stress, e aumentare l’attività del default mode network, rete cerebrale associata alla riflessione interna.


 

Benefici chiave:


 

  • Riduzione dello stress e ansia (Kaimal et al., 2016)
  • Aumento della concentrazione e della presenza
  • Espressione emotiva non verbale


 


 

 


 

3. 

Disegno inverso: l’arte che emerge dal buio


 


 

Il disegno inverso prevede la creazione per “sottrazione” – un processo che simula metaforicamente la scoperta e la chiarezza. Neurologicamente, questo processo stimola la corteccia prefrontale dorsolaterale, responsabile del problem-solving e della pianificazione.


 

Effetti documentati e osservabili:


 

  • Stimolazione della creatività divergente (Runco & Acar, 2012)
  • Riduzione del pensiero ruminante
  • Potenziamento della plasticità cognitiva


 

 


 


 

4. 

Il disegno come regolazione emozionale somatica


 


 

Entrambe le pratiche coinvolgono il sistema motorio fine, che ha connessioni dirette con il sistema limbico. Secondo la teoria della regolazione bottom-up (Ogden, 2006), attività corporee ritmiche come lo scribbling favoriscono una “calma neurovegetativa” agendo direttamente sul corpo prima ancora che sulla mente.

 


 


 

5. 

Applicazioni pratiche e terapeutiche


 


 

  • Psicoterapia artistica: Utilizzate come tecniche di apertura o di scarico emotivo.
  • Educazione: Favoriscono la regolazione nei bambini con ADHD e ansia.
  • Benessere quotidiano: Praticabili in 5-10 minuti, anche senza competenze artistiche.


 


 


 

6. 

Conclusioni


 


 

Disegno inverso e scribbling non sono semplici atti estetici, ma strumenti neuroplastici potenti per il benessere mentale e la crescita personale. La loro semplicità nasconde un profondo potenziale trasformativo: riducono la pressione performativa, amplificano l’autoascolto e calmano il sistema nervoso. Sono pratiche accessibili, democratiche e scientificamente fondate.


 


 


 

Bibliografia essenziale:


 

  • Kaimal, G., Ray, K., & Muniz, J. (2016). Reduction of cortisol levels and participants’ responses following art making. Art Therapy, 33(2), 74–80.
  • Kowalewski, D. A., et al. (2018). The neuroaesthetics of scribbling: Sensorimotor feedback and emotional regulation. Frontiers in Psychology, 9, 1234.
  • Runco, M. A., & Acar, S. (2012). Divergent thinking as an indicator of creative potential. Creativity Research Journal, 24(1), 66–75.
  • Ogden, P., Minton, K., & Pain, C. (2006). Trauma and the Body: A Sensorimotor Approach to Psychotherapy.


 


 

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